![]() |
Il Pianeta Rosso |
L'acqua è sparita dalla superficie, ma è rimasta molto più a lungo nel sottosuolo.
Centinaia di vulcani di fango su Marte
raccontano la storia di un pianeta che non finisce mai di sorprendere e
che, anche quando l’acqua liquida era sparita dalla superficie, potrebbe
avere continuato ad avere fiumi sotterranei.
L’ipotesi arriva dalla ricerca italiana pubblicata sulla rivista
Earth and Planetary Science Letters. A permettere di ricostruire la
natura dei vulcani sono stati i dati dei tanti satelliti in orbita
attorno a Marte e soprattutto quelli dello strumento Hirise a bordo
dell’americano Mars Reconnaissance Orbiter (Mro), analizzati dai
ricercatori della Scuola Internazionale per la ricerca nelle scienza
planetarie (Irsps) dell’universita’ ’’Gabriele D’Annunzio’’ di Pescara,
diretta da Gian Gabriele Ori. I vulcani hanno una forma conica, con una
base che ha diametro compreso fra 100 e 500 metri, e sono alti qualche
decina di metri.
Alla sommita’ hanno una sorta di depressione, simile a un cratere.
’’Sono troppo piccoli per essere veri vulcani e non sono nemmeno coni di
cenere’’, spiega la coordinatrice della ricerca, Monica Pondrelli.
Considerando la loro composizione, l’ipotesi piu’ verosimile e’ che
siano ’’vulcani di fango, formati da fluidi, gas e fango risaliti in
superficie’’. I vulcani finora studiati si trovano nel grande cratere
Firsoff, in prossimita’ dell’equatore marziano. ’’Adesso andremo a
cercare strutture simili in altre zone di Marte’’, prosegue Pondrelli.
Di sicuro, aggiunge, ’’Marte ha una vita sotterranea sorprendente: a
partire da un certo punto della sua storia geologica, sulla superficie
e’ scomparsa ogni traccia di acqua liquida, ma questo non significa che
non ci sia stata acqua in profondita’’’. Perche’ il fango possa
formarsi, infatti, e’ necessaria la presenza di acqua allo stato
liquido. Si fanno strada anche delle ipotesi (ma per il momento sono
soltanto tali) sulla possibile comparsa di forme di vita nel sottosuolo
di Marte. Potrebbe avere avuto origine da qui ed essere stato portato in
superficie dai vulcani di fango, l’abbondante metano osservato in
passato da alcuni satelliti in orbita intorno al pianeta rosso.
Link articolo: www.meteoweb.eu