domenica 4 marzo 2012

La Stazione Mario Zucchelli, avamposto del “Progetto Antartide”

Stazione Mario Zucchelli
La Stazione Mario Zucchelli, intitolata a colui che per 16 anni e’ stato alla guida del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), e’ stata costruita nel 1986, sulla costa della Baia Terra Nova e poggia su una scogliera di roccia granitica di una piccola penisola della Terra Vittoria settentrionale, tra le lingue dei ghiacciai Campbell e Drygalski. 

Oggi la Stazione italiana dispone di una superficie coperta pari a circa 7.500 mq in cui oltre ai laboratori, ai magazzini, agli impianti, agli alloggi ed ai servizi per il personale si vanno ad aggiungere numerosi moduli laboratorio satelliti dislocati in un’area urbanizzata estesa su circa 50.000 mq. 

La Stazione italiana e’ dotata di 3 eliporti, 3 piste su ghiacciaio continentale, poste nelle vicinanze, di cui una idonea per aerei pesanti, oltre ad una o piu’ piste su ghiaccio marino, lunghe 1.000 m per aerei leggeri, e di 1 pista di 3.000 m di lunghezza, preparata ogni anno sul ghiaccio marino ed utilizzata da ottobre a novembre per il traffico aereo pesante (Hercules) e leggero (Twin Otter). Questi ultimi velivoli, utilizzati come supporto alle attivita’ scienitfiche, sono dotati di sci che permettono di atterrare su qualsiasi superficie naturale innevata o ghiacciata. 

La Stazione Mario Zucchelli per la sua posizione privilegiata, dispone di accessi direttamente dal mare. La piccola penisola offre infatti delle insenature, relativamente agevoli, che possono a seconda delle stagioni risultare piu’ o meno idonee per lo scarico ed il carico dei materiali via mare. A fine primavera (ottobre-novembre) e all’inizio dell’estate (dicembre-gennaio) quando il mare si libera in parte dai ghiacci, la Nave Italica effettua lo scarico utilizzando come banchina lo stesso ghiaccio marino. Alla fine dell’estate (gennaio-febbraio), invece, quando il ghiaccio spezzatosi in lastroni, per effetto del moto ondoso, lascia il posto all’acqua, si utilizza un natante simile ad una chiatta per i collegamenti tra terra e nave ed un piccolo molo di interscambio da cui con veicoli ci si collega con il piazzale ai magazzini della Stazione.

Di Peppe Caridi

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