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Un corpo di volontari di oltre 35mila astronomi, alla caccia, su dati
del telescopio spaziale Spitzer, delle bolle della Via Lattea,
scoprendone oltre 5000
Di Francesco Rea
5000 bolle nella nostra galassia. A gonfiarle sono le nuove calde giovani stelle che fanno della Via Lattea una galassia ancora “effervescente”, come le bollicine fanno dello champagne.
A scoprirle un cospicuo numero di volontari, oltre 35mila, che hanno utilizzato i dati del telescopio Spitzer
scoprendo più di 5.000 “bolle” nel disco della nostra galassia Via
Lattea. Giovani, stelle calde che soffiano queste bolle, con le polevri e
il gas circostante, indicando così le aree di formazione stellare più
recenti.
“Questi risultati ci fanno sospettare che la Via Lattea sia molto più
attiva di formazione stellare di quanto si pensasse”, dice Bressert Eli, che sta svolgendon un dottorato di astrofisica presso l‘European Southern Observatory e studente dell’Università di Exeter, in Inghilterra, co-autore di un documento presentato alle Monthly Notices della Royal Astronomical Society.
E se i programmi realizzati per il computer fanno fatica ad
individuare le bolle cosmiche, gli occhi e delle menti umane fanno un
ottimo lavoro nell’individuare i segni distintivi delle bolle. Il
progetto “la Via Lattea attinge alla saggezza delle folle”, richiede che
siano almeno in cinque i ricercatori a contrassegnare una potenziale
bolla prima della sua inclusione nel nuovo catalogo.
Le bolle contrassegnati dai volontari variano in dimensione e forma
sia a causa della distanza che a causa delle variazioni della nube di
gas.
“Il progetto (Project Milky Way) ha evidenziato che
quasi un terzo delle bolle rispondono a ‘gerarchie’, bolle più piccole
si trovano intorno al cerchio di bolle più grandi”, ha detto Matthew
Povich, Postdoctoral Fellow National Science Foundation Astronomy and
Astrophysics presso Penn State, University Park, e co-autore della
carta. “Questo suggerisce che nuove generazioni di formazione stellare
vengono generate dalle bolle in espansione”.
Ma forse la sorpresa più grande di questo lavoro è che queste bolle
siano più numerose su entrambi i lati del centro galattico. “Ci si
aspetterebbe di avre un picco di formazione stellare nel centro
galattico, perché è lì che la maggior parte del gas è denso”, ha detto
Bressert. “Alla fine questo progetto ci sta portando più domande che
risposte”.
Inoltre, gli utenti di Project Milky Way hanno individuato molti
altri fenomeni, quali ammassi stellari e nebulose oscure, così come
gassosi “nodi verdi” e “oggetti sfocati rossi”. Nel frattempo, il lavoro
con le bolle continua.
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