sabato 31 dicembre 2011

Capodanno sulla Luna per Grail-A e Grail-B




Inizia ufficialmente il 10 settembre 2011 la missione Grail (Gravity Recovery and Interior Laboratory) della Nasa nell'ambito del programma Discovery con il lancio, dal Cape Canaveral Air Force Station, in Florida, delle due sonde gemelle Grail-A e Grail-B.

La missione, gestita dalla JPL (Jet Propulsion Laboratory), si pone l'obiettivo di analizzare la struttura interna e l'evoluzione termica della Luna.

«Questa missione riscriverà i libri di scienza sull'evoluzione della luna», ha dichiarato compiaciuta Maria Zuber del Mit, il Massachusetts Institute of Technology. «Le nostre due sonde hanno funzionato alla perfezione e ci hanno consentito, durante il viaggio, di condurre numerosi test strumentali e verificare la loro capacità di rispondere ai nostri obiettivi scientifici. Grail svelerà i misteri lunari e ci aiuterà a comprendere anche come si siano evoluti la Luna, la Terra e gli altri pianeti rocciosi del Sistema solare».

Dopo un viaggio di ben 402.336 kilometri e della durata di 3 mesi e mezzo circa, compiendo un periplo necessario per consentire ai responsabili della missione di controllare in dettaglio il funzionamento delle sonde e la loro strumentazione di bordo,  le gemelle Grail stanno per entrare nell'orbita lunare, rispettivamente il 31 dicembre 2011 e il 1 gennaio 2012.

L'inserimento nell'orbita lunare durerà all'incirca 40 minuti ciascuna, come rivela la Nasa e le manovre avverranno all'altezza del polo sud, seguendo un'orbita ellittica con un periodo di 11,5 ore.

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venerdì 30 dicembre 2011

Cleveleys, una misteriosa schiuma bianca invade le sue strade.

Fonte: Mirror
Siamo alla follia. Dal mare arriva sulla terra ferma una schiuma bianca, densa e oleosa, che invade tutto ciò che trova davanti a se. Uno scenario strano, anomalo, ma non è un film di fantascienza. E' successo qualche giorno fa a Cleveleys, una cittadina sul mare vicino a Blackpool, in Gran Bretagna. 

L'origine resta un mistero, gli esperti ritenengono che possa essere causata dalla decomposizione delle alghe e trasportata sulla riva dai fortissimi venti, ma solo dopo l'analisi dei campioni raccolti si potrà stabilire l’eventuale responsabilità di agenti chimici.

Fonte: Mirror
      

  

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giovedì 29 dicembre 2011

Beidou. Arriva dalla Cina il nuovo sistema di navigazione satellitare Gps.

Anche la Cina ha il suo sistema di navigazione satellitare. E' Ran Chengqi, responsabile del progetto, ad annunciarlo in una conferenza stampa tenuta presso la China Aerospace Science and Technology Corporation. Si chiama Beidou o "Grande Carro" indicatore proprio della costellazione dell'Orsa Maggiore. E' in grado di offrire servizi di localizzazione e messaggistica, il cui utilizzo sarà dedicato a diversi settori tra cui la meteorologia, la pesca e ovviamente le telecomunicazioni.


In questa fase sperimentale sono stati lanciati in orbita, dal Centro di lancio satellitare di Xichang, 10 satelliti, che assieme agli altri 6 del prossimo anno andranno a coprire l'intera regione dell'Asia Pacifico. Entro il 2020 è previsto il completamento del sistema, che, a pieno regime, conterà ben 35 satelliti orbitanti attorno alla Terra, con una copertura globale ed una accuratezza di 10 metri.

La concorrenza al Gps americano si intensifica. Dopo la progettazione e il lancio del sistema russo Glonass e quello europeo Galileo, adesso c'è anche Beidou.


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lunedì 26 dicembre 2011

Lovejoy: " La cometa di Natale sopravvissuta al Sole "

''Stavamo volando sulla Tasmania e avevamo appena osservato la tempesta che nel Sud del Pacifico ha colpito le Filippine. Era notte e i lampi riempivano tutto il cielo. Poco prima che sorgesse il Sole, l'orizzonte della Terra ha cominciato a illuminarsi, colorandosi di blu e porpora e in quel momento e' comparso un lungo arco verde che si estendeva per circa 10 gradi dall'orizzonte. E' la cosa piu' spettacolare che si possa immaginare.'' Questo è il racconto di ciò che ha visto Dan Burbank, comandante della ISS (Stazione Spaziale Internazionale), dalla Cupola, la grande finestra-osservatorio della stazione orbitale.


Lovejoy, ribatezzata "la Cometa di Natale", è una piccola cometa del diametro di 200 metri, scoperta qualche giorno prima da un astrofilo dilettante australiano, da cui ne prende il nome, e che puntava direttamente verso il Sole. Nel suo passaggio attorno alla nostra Stella, ad una distanza di 140mila kilometri, Lovejoy, però, non si è sciolta completamente come ritenevano gli scienziati ed è così che nella notte tra il 21 e il 22 dicembre 2011 abbiamo potuto ammirare lo spettacolo raccontato da Burbank.

"Sono letteralmente sbalordito - ha commentato Karl Battams del Naval Research Lab di Washington - non avrei mai pensato che la massa di ghiaccio della cometa fosse tanto grande e resistente da sopravvivere dopo essere passata per circa un'ora molto vicino alla corona solare dover si sviluppano alcuni milioni di gradi di calore, ma la cometa Lovejoy è ancora qui con noi! E' incredibile!"


   Fonte immagini: Nasa                 

    Fonte video: Nasa               
                
                      

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domenica 25 dicembre 2011

Stratolaunch Systems: turisti nello spazio

Stratolaunch Systems
E' di Paul Allen, co-fondatore di Microsoft, e Burt Rutan il tentativo di portare i "turisti" in giro per lo spazio. Il sogno di molte persone di poter viaggiare tra i pianeti stà per diventare realtà. E' stato presentato, infatti, lo Stratolaunch Systems, l'aereo spaziale più grande del mondo in grado di effettuare "trasporti" nello spazio.

«Un aereo di questo tipo - spiega Allen - permetterà anche di aggirare gli ostacoli meteorologici che di tanto in tanto rovinano i lanci attuali: lo Stratolaunch potrà raggiungere in qualsiasi condizione un'altitudine tale da consentire la messa in orbita di satelliti o la partenza di sonde e capsule nello spazio». E' questo il business numero uno a cui il progetto punta, senza escludere comunque anche la possibilità di trasportare turisti.

 

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sabato 24 dicembre 2011

Scoperti due pianeti simili alla Terra: Kepler 20E - Kepler 20F

Fonte: Nasa
La missione Kepler della Nasa continua a stupirci. E' stato individuato un sistema solare a circa 1000 anni luce di distanza, nella costellazione della Lyra. Costituito da 5 pianeti, di cui tre allo stato gassoso e due simili alla Terra, per origine rocciosa e dimensione. Si tratta di Kepler 20-E e Kepler 20-F. Purtroppo orbitano ad una distanza troppo vicina alla loro stella e ciò comporta una temperatura elevata per poter esserci vita.

Kepler 20-E misura 0,87 volte il raggio della Terra, la temperatura si aggira attorno ai 1400 gradi Fahrenheit, un anno dura circa 6,1 giorni.

Kepler 20-E - 20-F (Fonte: Nasa)
Kepler 20-F, leggermente più grande della Terra, misura 1,03 volte il raggio del nostro pianeta, la temperatura è di circa 800 gradi Fahrenheit e orbita attorno alla sua stella in circa 19,6 giorni.

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domenica 18 dicembre 2011

Bosone di Higgs: le prime tracce della "Particella di Dio"

E' tutta italiana la scoperta delle prime tracce della "Particella di Dio". Al Cern di Ginevra, il 13 dicembre 2011, è stato tenuto un seminario per la presentazione dei primi risultati sulla ricerca del Bosone di Higgs. Portavoce di questa scoperta sono gli scienzati del INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) Fabiola Gianotti responsabile dell'esperimento ATLAS e Guido Tonelli alla guida del CMS al Large Hadron Collider (LHC) di Ginevra.

Una lunga storia di ricerca iniziata il 10 settembre 2008, quando è stato acceso, per la prima volta, l'acceleratore di particelle che si trova sul confine tra Svizzera e Francia.


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domenica 11 dicembre 2011

Acqua su Marte? Opportunity trova la prova definitiva

Fonte: Nasa
07 Dicembre 2011 la Nasa annuncia di aver trovato una traccia di gesso su Marte, prova inconfutabile della presenza di acqua allo stato liquido nel passato del pianeta. "Si tratta dell'osservazione più solida che abbiamo fatto nel corso dell'intera missione." - spiega lo scienziato e responsabile del progetto Opportunity della NASA Steve Squyres - "Mentre le precedenti "prove" a sostegno dell'esistenza di acqua su Marte presentavano il fianco a osservazioni critiche per via della complessa presenza di composti minerali sulla superficie, il gesso individuato di recente è innervato in una roccia. Questa roba si è formata esattamente lì. C'era una spaccatura nella roccia. L'acqua ci è passata attraverso. Il gesso è stato depositato dall'acqua. Fine della storia".

A scovarla è stato Opportunity, il rover, predecessore di Curiosity, lanciato su Marte nell'ormai lontano 2004. Una missione della durata prevista di soli 3 mesi e che invece ha raggiunto l'ottavo anno con una percorrenza totale del rover di quasi 34,5 km. 

Fonte: Nasa
Si tratta di una venatura di gesso lunga circa 45 cm e larga appena 2, battezzata con il nome di "Homestake", scoperta nei pressi del cratere da impatto Endeavour, e che presenta una diversa composizione rispetto le precedenti scoperte. Lo spettrometro montato sul braccio mobile di Opportunity ha rilevato che la sostanza sarebbe una forma idrata del solfato di calcio, con ogni probabilità gesso. Il ricercatore Squyres conclude che "sia la chimica che le condizioni geologiche semplicemente gridano 'Acqua'".

La straordinarietà della scoperta sta nel fatto che, come affermano i ricercatori, questo minerale si è formato in condizioni più neutre, garanzia per lo sviluppo della vita, di quelle acide che hanno favorito altri depositi di zolfo precedentemente scoperti su Marte. E questo significa che un tempo il pianeta poteva essere abitato.

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venerdì 9 dicembre 2011

Mars Science Laboratory Curiosity Rover Animation




Il video della Nasa mostra le varie fasi di vita di "Curiosity", iniziando con il lancio nello spazio, continuando con l'atterraggio su Marte ed infine mostrando l'attività del Mars Science Laboratory sul Pianeta Rosso.

Link video: JPLNews - youtube

giovedì 8 dicembre 2011

Kepler 22-B: il pianeta "gemello" della Terra


 

Fonte: Nasa
Kepler 22-B è l'ultimo esopianeta, in ordine temporale, individuato dalla Nasa. Si trova ad una distanza, da noi, di circa 600 anni luce, guardando in direzione della costellazione del Cigno (quella su cui è puntato il telescopio orbitale Keplero). E' il primo finora a mostrare le condizioni ideali per ospitare la vita, come noi la conosciamo. La distanza dalla sua "stella madre", Kepler-22, una stella gialla di tipo G2, è molto simile a quella che separa la Terra dal Sole, anche se inferiore di un 15 per cento. Sta quindi nel bel mezzo della cosiddetta "fascia abitabile", dove è possibile ritrovare le stesse condizioni della Terra. Infatti, la temperatura di superficie è di circa 22 gradi, che consente lo scorrere dell'acqua allo stato liquido, ed impiega 290 giorni terrestri per compiere un giro completo attorno alla sua stella. Rispetto la nostra Terra, però, è 2,4 volte più grande in termini di grandezza. Tutto ciò da la possibilità di affermare che siamo solo al primo capitolo di una storia tutta da scrivere.

Fonte: Nasa
La conferenza stampa della Nasa del 05 dicembre 2011, oltre che a presentare questa sensazionale scoperta, è stata anche l’occasione per fare il punto sull'attività di ricerca di vita extraterrestre nello spazio. Da quando ha iniziato il suo lavoro, il 7 marzo 2009, il telescopio orbitale Kepler ha scovato 2.326 nuovi pianeti, 1.094 dei quali solamente nello scorso febbraio. Di questi, 28, tra cui Kepler-22b, sono risultati essere dei veri e propri pianeti, ma gli astronomi suppongono che lo siano anche il 90% dei rimanenti. Inoltre, 48 sembrano orbitare nella zona abitabile delle proprie stelle (anche se con temperature più estreme rispetto a quelle di Kepler-22b). La maggior parte sono molto più grandi della Terra, e solo una decina potrebbero avere dimensioni comparabili a quelle del nostro Pianeta.

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domenica 27 novembre 2011

" Curiosity " a caccia di vita su Marte

Il lancio del razzo Atlas V
Alle ore 16.02 (ora italiana) del 26 novembre 2011 a Cape Canaveral, in Florida, è iniziata la missione della Nasa denominata MSL - Mars Science Laboratory, la più ambiziosa finora pensata e realizzata. E' costata 2,5 miliardi di dollari e porterà su Marte "Curiosity", il più grande rover-laboratorio mai sceso sulla superficie del pianeta rosso e destinato ad andare in cerca di forme di vita, cioè microrganismi vissuti in passato o attualmente presenti.

«Sarà come cercare un ago in un pagliaio grande come un campo di calcio» avverte John Grotzinger, lo scienziato a capo della spedizione.

Curiosity  ha una dimensione pari ad una vettura di grandi dimensioni, 3 metri per 3 per 2 di altezza, pesa circa una tonnellata e dispone di 6 ruote che gli consentono di superare ostacoli alti ben 75 centimetri. Un rover con a bordo 75kg di strumentazione elettronica ad altissima tecnologia, tra cui un braccio robotico, una "trivella" per carotare il suolo, speciali spazzole per prelevare campioni marziani, videocamere e un set di sensori, con lo scopo di analizzare le rocce, scoprire di cosa sono fatte e soprattutto trovare elementi che contengono carbonio, indicatori di possibili forme di vita passate o presenti.

Per farlo sbarcare su Marte, alla Jet Propulsion Laboratory (JPL) della Nasa a Pasadena, dove è stato concepito, costruito e da dove sarà gestito, si sono dovuti inventare un altro metodo di atterraggio rispetto a quello previsto per i suoi predecessori Spirit e Opportunity, lanciati nel 2004.

Hanno quindi progettato lo “sky crane”, la gru del cielo, come l’anno battezzata e quello che succederà lassù per effettuare lo sbarco sarà una cosa da fantascienza. La soluzione consiste in uno speciale stadio di discesa che utilizza per prima cosa i paracute, quindi dopo aver acceso dei motori a razzo per fermarsi a mezz'aria, a circa una ventina di metri dal suolo, il veicolo madre lancerà sul pianeta tre cavi che consentiranno di calare Curiosity su Marte.

Curiosity
Inizia così il lungo viaggio di Curiosity che lo porterà sul pianeta rosso, distante ben 570 milioni di km, con arrivo previsto per agosto 2012.  L'atterraggio è previsto nel cratere di Gale, vicino all'equatore di Marte, una zona che si estende per circa 160 km, alla base di un monte alto 5, ricca di sedimenti alluvionali e altre tracce legate alla presenza di acqua in passato sul pianeta.

Rimarrà in attività per almeno 1 anno marziano, pari a 687 giorni terrestri, e non avrà limitazioni nel funzionamento in quanto è dotato di un generatore nucleare al plutonio che gli consentirà di lavorare 24 ore su 24 senza interruzioni.

Link consigliati: 
Rai Tv - Leonardo 
Repubblica Tv
Corriere della Sera
Wikipedia