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Fonte: Nasa |
Kepler 22-B è l'ultimo esopianeta, in ordine temporale, individuato dalla Nasa. Si trova ad una distanza, da noi, di circa 600 anni luce, guardando in direzione della costellazione del Cigno (quella su cui è puntato il
telescopio orbitale Keplero). E' il primo finora a mostrare le condizioni ideali per ospitare la vita, come noi la conosciamo. La distanza dalla sua "stella madre", Kepler-22, una stella gialla di tipo G2, è molto simile a quella che separa la Terra dal Sole, anche se inferiore di un 15 per cento. Sta quindi nel bel mezzo della cosiddetta "fascia abitabile", dove è possibile ritrovare le stesse condizioni della Terra. Infatti, la temperatura di superficie è di circa 22 gradi, che consente lo scorrere dell'acqua allo stato
liquido, ed impiega 290 giorni terrestri per compiere un giro completo attorno alla sua stella. Rispetto la nostra Terra, però, è 2,4 volte più grande in termini di grandezza. Tutto ciò da la possibilità di affermare che siamo solo al primo capitolo di una storia tutta da scrivere.
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Fonte: Nasa |
La conferenza stampa della Nasa del 05 dicembre 2011, oltre che a presentare questa sensazionale scoperta, è stata anche l’occasione per fare il punto sull'attività di ricerca di vita extraterrestre nello spazio. Da quando ha iniziato il suo lavoro, il 7 marzo 2009, il telescopio orbitale Kepler ha scovato 2.326 nuovi pianeti, 1.094 dei quali solamente nello scorso febbraio. Di questi, 28, tra cui Kepler-22b, sono risultati essere dei veri e propri pianeti, ma gli astronomi suppongono che lo siano anche il 90% dei rimanenti. Inoltre, 48 sembrano orbitare nella zona abitabile delle proprie stelle (anche se con temperature più estreme rispetto a quelle di Kepler-22b). La maggior parte sono molto più grandi della Terra, e solo una decina potrebbero avere dimensioni comparabili a quelle del nostro Pianeta.
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