domenica 19 febbraio 2012

Mentre l’Europa gela, Groenlandia e Islanda fanno i conti con un clima quasi estivo e un disgelo anticipato.

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Mentre l’Europa rimane a fare i conti con il gelo e le nevicate non si può dire altrettanto per la Groenlandia e l’Islanda, che da settimane continuano a sperimentare anomalie termiche positive davvero considerevoli. Difatti, i possenti “blocking” che si sono creati sul nord Atlantico nei giorni scorsi, hanno fatto risalire masse d’aria, fino alle latitudini artiche, correnti d’aria molto miti e umide, d’estrazione sub-tropicale oceanica. Sono state queste poderose avvezioni calde, che hanno investito in pieno il Plateau ghiacciato della Groenlandia e l’Islanda, con intensi venti sud-occidentali, a irrobustire il promontorio anticiclonico azzorriano che durante le scorse settimane si è esteso verso la Scandinavia, legandosi con le propaggini più occidentali dell’anticiclone termico russo-siberiano che ha fatto piombare l’Europa in una cruda fase invernale che non si riscontrava da diversi anni (in una forma cosi diffusa e duratura). Cosi, con lo spostamento verso levante del baricentro dell’alta pressione delle Azzorre, l’Atlantico settentrionale, nei giorni scorsi, è stato solcato da impetuose correnti meridionali che hanno trasportato masse d’aria piuttosto miti dalle latitudini sub-tropicali fino alle regioni artiche, innescando grandi anomalie termiche positive su un‘area piuttosto vasta che vanno a contrapporsi con le importanti anomalie termiche negative registrate in queste ultime settimane su buona parte d‘Europa. In Islanda le tiepide correnti meridionali, provenienti dalle latitudini sub-tropicali atlantiche, stanno regalando un clima simil primaverile, con temperature quasi sempre sopra gli zero gradi.

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Addirittura, nel settore settentrionali dell’isola vulcanica, nei giorni scorsi si sarebbero superati diffusamente anche i +11° +12°. Tali valori sono stati indotti anche dall’effetto favonio determinato dagli intensi venti meridionali che sono costretti a scendere dall’altopiano montuoso interno, riscaldandosi ulteriormente (per compressione adiabatica) già prima di raggiungere le zone costiere del nord. Stiamo parlando di cifre quasi estive per queste latitudini. Le temperature elevate, con picchi over +10° +12°, di questi giorni stanno fondendo buona parte del manto nevoso accumulato, creando disgeli anticipati che stanno ingrossando molti corsi d’acqua. Ormai in molte aree dell’Islanda la neve alle basse quote è quasi del tutto sparita, con il terreno denudato. Ma basta dare un’occhiata alle temperature massime registrate mercoledi 15 Febbraio in tutto il territorio islandese per capire la portata di questa avvezione d’aria calda che sta investendo l’isola; Dalatangi +12.6°, Skjaldthingsstadir +11.8°, Akureyri +11°, Akurnes +10.5°, Bergstadir +8.5°, Bolungavik +8.0°, Stykkisholmur +7.6°. Nella capitale Reykjavik la temperatura massima si è attestata a soli +7.2°. Si tratta di valori ampiamente superiori rispetto alle tradizionali medie stagionali, possiamo definirli quasi estivi.

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In molte di queste località elencate il manto nevoso al suolo è ormai assente da inizio mese. Anche la Groenlandia non è stata risparmiata da questa intensa rimonta calda che è penetrata fin dentro l’altopiano interno ghiacciato. Tra i valori più scandalosi per la stagione invernale qui spiccano gli incredibili +15.1° toccati da Narsarsuaq e i +9.2° stabiliti dalla stazione di Godthaab / Nuuk nella giornata di lunedi 13 Febbraio. Anche qui ci troviamo dinnanzi a temperature molto elevate per il periodo. L’aria mite, come detto, è riuscita a penetrare anche sopra il Plateau ghiacciato groenlandese, ad oltre 2000-3000 metri di altezza, con intensi venti meridionali, in genere da SO o da S-SE, che hanno generato il repentino aumento termico, con cifre veramente eclatanti. Su tutti i -0.9° di massima raggiunti, lo scorso lunedì 13 Febbraio, dalla stazione di Dye2, posta sul Plateau groenlandese, ad una altezza di oltre i 2000 metri. Temperature di quasi +0° a 2000 metri di altezza, nei pressi del Circolo Polare Artico, in piena stagione invernale, sono quasi impensabili.

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Bisogna anche sottolineare che nelle giornate di lunedi 13 e martedi 14 tutto l’altopiano della Groenlandia è stato spazzato da intensi venti meridionali che hanno contribuito a scalzare l’aria gelida che vi stazionava, rompendo lo strato di inversione termica preesistente che assicurava termiche largamente negative. La stazione di Dye2, per esempio, lunedi 13 Febbraio ha registrato un intenso vento da SO che ha soffiato con una intensità media sostenuta di 47.9 km/h nell’arco delle 24 ore. Questo elemento ha inciso non poco nel favorire una massima di ben -0.9° ad oltre 2000 metri di quota, sopra il Plateau. In Groenlandia le anomalie termiche positive stanno lentamente rientrando solo in questi ultimi giorni. Le temperature stanno gradualmente scivolando largamente sotto la soglia degli 0° su tutta la Groenlandia per una discesa di aria gelida che dall’altopiano interno si verserà sopra l’Atlantico settentrionale e il mar di Norvegia, per gettarsi sulle isole Britanniche, Norvegia e paesi della MittelEuropa entro la giornata di lunedi.

di Daniele Ingemi

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