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Rappresentazione artistica di un tramonto visto da Gliese 667 c |
Questa classe di pianeti, poco più grandi della Terra, sembra essere
comune intorno alle deboli stelle rosse. Inoltre, non raramente, nella
cosiddetta fascia di abitabilità. L'ultimo scoperto, Gliese 667 C
avrebbe le condizioni adatte per la presenza di acqua liquida sulla
superficie.
Di Francesco Rea
La vita al di fuori del sistema solare? Probabilmente vicino ad una
stella rossa. È quanto sembra venire fuori da uno studio condotto da un
team internazionale di astronomi che ha usato i dati di sei anni di
osservazioni compiute con lo spettrografo HARPS, il cacciatore di pianeti dell’ESO.
Secondo quanto riportato, infatti, il numero di super – Terre,
pianeti che misurano da una a dieci volte le dimensioni della Terra,
sarebbero comuni nelle fascie abitabili intorno a deboli stelle rosse. E
considerato che le nane rosse rappresentano circa l’80% delle stelle
della Via Lattea e alcune distano “appena” 30 anni luce dal nostro Sole,
la caccia alla vita su questi pianeti diventa decisamente interessante.
“Le nostre nuove osservazioni con HARPS indicano che circa il 40% di
tutte le nane rosse ha una super-Terra in orbita nella zona abitabile,
dove l’acqua può esistere allo stato liquido sulla superficie del
pianeta”, dice Xavier Bonfils (IPAG, Osservatorio di Scienza dell’Universo di Grenoble,
Francia) che guida l’equipe. “Poiché le nane rosse sono così comuni –
ce ne sono circa 160 milliardi solo nella Via Lattea – questo ci porta
al sorprendente risultato che ci sono decine di miliardi di questi
pianeti solo nella Via Lattea”.
L’equipe di HARPS ha analizzato un campione ben selezionato di 102
nane rosse nei cieli australi, osservate per un periodo di sei anni.
Sono state identificate in totale nove super-Terre (pianeti con massa
tra una e dieci volte quella della Terra) tra cui due nella zona
abitabile, una in Gliese 581 e una in Gliese 667 C.
Gli astronomi hanno potuto stimare la massa del pianeta e la dimensione
dell’orbita, cioè quanto il pianeta sia lontano dalla stella.
“La zona abitabile, cioè la regione in cui la temperatura permette
all’acqua di essere liquida sulla superficie del pianeta, è molto più
vicina alla stella per una nana rossa che per il Sole.” spiega Stéphane Udry (Osservatorio di Ginevra
e membro dell’equipe scientifica). “Ma le nane rosse sono soggette a
eruzioni stellari e brillamenti che potrebbero inondare il pianeta di
raggi X o ultravioletti e che renderebbero la presenza di vita molto
meno probabile”.
Uno dei pianeti scoperti dalla survey HARPS di nane rosse è Gliese
667 Cc. Anche se questo è un pianeta pesante quattro volte la Terra, è
il parente più prossimo al nostro pianeta finora trovato e quasi
certamente, dicono dall’ESO, ha le condizioni adatte per l’esistenza di
acqua allo stato liquido sulla superficie.
“Ora che sappiamo che ci sono molte super-Terre attorno a nane rosse
vicine, dobbiamo identificarne sempre di più usando sia HARPS che futuri
strumenti. Alcuni di questi pianeti dovrebbero passare di fronte alla
loro stella madre durante l’orbita — questo apre l’entusiasmante
possibilità di studiare l’atmosfera del pianeta e cercarvi segni di
vita”, è la chiosa di Xavier Delfosse, altro membro dell’equipe.
Link correlati: Corriere della Sera
Link articolo: www.media.inaf.it